Nel lessico comune il termine "Compassione" ha un significato spesso negativo. Anche nel dizionario Treccani la locuzione "fare compassione" è intesa nel senso di "suscitare un senso di sprezzante commiserazione, detto di cose biasimevoli, ridicole, meschine, di lavori mal riusciti, di persone inette".
In questo articolo proviamo a spiegare che la compassione ha un significato ben diverso nella tradizione psicologica applicata alla Mindfulness.
Speriamo che ciò sia utile per comprendere le basi scientifiche del percorso Mindfulness e Compassione, condotto dal Dott. Alberto Chiesa, in partenza il prossimo 5 settembre.
Cos'è la Terapia Focalizzata sulla Compassione
La Terapia Focalizzata sulla Compassione o CFT (Compassion Focused Therapy) è un approccio terapeutico nato oltre 20 anni fa ad opera del professor Paul Gilbert con l'obiettivo di aiutare i pazienti che non rispondevano agli interventi di psicoterapia standard. Questi pazienti non erano in grado di cambiare il loro dialogo interiore, rendendolo maggiormente improntato alla gentilezza e alla benevolenza verso sé stessi.
Gilbert ha ipotizzato che questi pazienti non riuscissero ad accedere ad un particolare sistema emotivo definito "sistema calmante di appagamento e sicurezza".
Secondo Gilbert infatti, nel cervello sono presenti tre circuiti integrati, in costante interazione e responsabili dei diversi tipi di emozioni:
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Il sistema di protezione dalla minaccia: ci aiuta a fronteggiare rapidamente i pericoli e a ristabilire o mantenere una condizione di sicurezza, ed è responsabile delle cosiddette emozioni negative come rabbia, ansia e disgusto;
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Il sistema di ricerca di stimoli e risorse: ci spinge alla ricerca di mezzi per sopravvivere, ed è responsabile di emozioni connotate da eccitamento ed euforia, connesse alla comparazione con gli altri e quindi anche all’orgoglio;
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Il sistema calmante di appagamento e sicurezza: responsabile delle relazioni di accudimento della prole, produce emozioni positive connesse al rallentamento, alla tranquillità e all'appagamento, capaci di generare uno stato fisiologico di calma, piacere e sicurezza intrinseca.
Quest'ultimo sistema è il cuore della Terapia focalizzata sulla Compassione.
Riuscire ad accedere e a potenziare il proprio sistema calmante di appagamento e sicurezza è essenziale per modificare il proprio dialogo interiore, rendendolo maggiormente improntato ad una maggiore benevolenza verso sé stessi.
Mindfulness e Terapia focalizzata sulla Compassione
Le pratiche di Mindfulness ispirate alla Terapia focalizzata sulla Compassione hanno due obiettivi principali
- In primo luogo mirano ad insegnare ai partecipanti a riconoscere i diversi sistemi che si attivano istintivamente di fronte alle esperienze spiacevoli, insegnando loro a riconoscere le emozioni ad essi associate: rabbia e autocritica - sistema della minaccia -, frustrazione e desiderio di superare i propri limiti - sistema della ricerca di stimoli - o benevolenza e desiderio di supportare sé stessi - sistema calmante di sicurezza;
- In secondo luogo, hanno lo scopo di potenziare il sistema calmante di appagamento e sicurezza, rendendo i partecipanti in grado di fronteggiare situazioni difficili con un minore senso di autocritica o auto-giudizio e una maggiore benevolenza e supporto verso sé stessi. Più in generale tali pratiche insegnano a vivere maggiormente il presente con un'attitudine di appagamento intrinseco, privo del senso di eccessiva minaccia derivante dalle preoccupazioni per il futuro e della costante insoddisfazione che spinge all'insaziabile ricerca di stimoli.
Benefici della Mindfulness basata sulla Compasione
L'integrazione di Mindfulness e Terapia Basata sulla Compassione ha dimostrato di apportare significativi benefici. Attraverso la pratica regolare, si può imparare a rispondere in modo completamente nuovo alle proprie difficoltà e ai momenti di sofferenza e ciò è di grande aiuto nella vita di tutti i giorni, per una varietà di condizioni sia cliniche che non, quali ad esempio: riduzione dello stress e dell'ansia, miglioramento dell'autostima, riduzione dei sintomi depressivi, miglioramento delle relazioni interpersonali.