Una Pratica che Accoglie: Mindfulness e Assenza di Sforzo
In questo articolo poniamo l'attenzione su alcuni atteggiamenti che possono rendere la pratica della Mindfulness molto più semplice, in particolare per chi ha poca esperienza.
Un po' come aprire una porta con una piuma.
Un esempio concreto:
Un esercizio spesso proposto nei percorsi di Mindfulness consiste nel chiedere ai partecipanti:
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"Prova a osservare te stesso mentre parli con una persona e chiedi a te stesso:
- Cosa sento nel corpo?
- Qual è l'emozione che provo?
- Cosa mi fa sentire così?
- Cosa vorrei davvero da questo scambio?
- Posso cambiare qualcosa in me per migliorare questa conversazione?"
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Assenza di Sforzo:
La cosa più importante di questo esercizio è la parola "prova", la quale contiene due atteggiamenti chiave che possono semplificare di molto la pratica:
- Non c'è alcun risultato da raggiungere: "i meditatori esperti possiedono il tesoro umano più prezioso: il senso dell'umorismo. Sanno ridere dei propri insuccessi. I principianti invece spesso sono troppo seri e desiderosi di risultati. Lasciate perdere le vostre aspettative, godetevi la vostra meditazione. La meditazione stessa si occuperà del futuro." (Gunaratana, 1995)
- Lascia fare al tuo corpo: "un buon punto di partenza è fidarci della saggezza naturale del corpo. Possiamo fidarci del fatto che il respiro che facciamo si prenderà cura di sé stesso. C'è una saggezza nel corpo che ci ricorda che anche noi siamo degni di fiducia quindi più impariamo a darci fiducia e più impariamo a portare fiducia nelle nostre relazioni. (Kabat Zinn, 2013)
Lasciati accogliere:
Se la pratica ti appare impegnativa, sappi che il tuo istruttore ha provato le tue stesse emozioni e, come te, ha avuto le sue fragilità. Nessuno più di lui/lei può offrirti accoglienza. La Mindfulness non si impara leggendo. E' un addestramento pratico, e chi la insegna deve averla dapprima sperimentata su di sé.
Ogni tua paura sarà sempre accolta con lo sguardo benevolo di chi conosce le tue fatiche e le tue potenzialità.
Nei gruppi di Mindfulness insegnanti e discenti condividono tutti un percorso di scoperta e di trasformazione, senza giudizio e senza alcuna pressione ma anzi con spirito di ammirazione e benevolenza reciproca.
La scienza è tua amica:
L'unione tra tradizione millenaria e psicologia moderna è uno dei più grandi doni che la Mindfulness ha fatto alla nostra epoca.
Se conduci le tue sessioni con uno psicoterapeuta abilitato all'insegnamento della Mindfulness, avrai al tuo fianco un ulteriore alleato. Il tuo istruttore potrà fornirti un ulteriore aiuto che deriva dalla conoscenza di come funziona la mente umana.
Avere un istruttore che conosce anche questi aspetti permette a te stesso di aumentare la tua auto-accoglienza, perché ti permette di comprendere che le tue esperienze hanno una causa ben definita, comune a tutti e, come tale, affrontabile.
In conclusione:
Nel libro "Airman's Odyssey" Antoine de St. Exupéry scrive "l'amore non consiste nel fissarsi reciprocamente, ma nel guardare insieme nella stessa direzione."
Oggi è sempre più frequente che la direzione comune verso cui guardiamo quando siamo con gli altri sia quella della televisione o dello smartphone. Non abbiamo più il coraggio di alzare lo sguardo e incontrare gli occhi dell'altro.
Recuperare la capacità di guardarsi con gioia è una meta nobile. Trovare una via che ci conduca a questa nobile meta con accoglienza, senza fretta e nel rispetto dei nostri tempi, è un atteggiamento saggio.
Bibliografia:
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A. de Saint-Exupery: "Airman's Odyssey", Mariner Books, Boston, 1984
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H. Gunaratana: "La pratica della consapevolezza. In parole semplici". Astrolabio Ubaldini, Roma, 1995
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J. Kabat Zinn: "Jon Kabat-Zinn Mindfulness 9 attitudes - trust.", Intervista video di Mindfulnessgruppen, 2013, disponibile su Youtube al seguente link: https://tinyurl.com/yuhp7av9
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