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Martedì, 28 Maggio 2024 13:56

Social Media e Impulsività

Social Media e Impulsività: 

I social media hanno indubbiamente aspetti positivi: possono metterci in contatto con altre persone e diffondere consapevolezza su temi importanti. Essi però funzionano sfruttando meccanismi che ci inducono a perdere il controllo delle nostre azioni e questo può avere impatti negativi sul benessere e sulla salute mentale.

 

1. Meccanismi psicologici e biologici

I social media sono progettati per catturare la nostra attenzione in modo molto efficace attraverso l'uso abile di meccanismi biologici, psicologici e tecnologici [1, 2, 3].

Ad esempio quando riceviamo un "mi piace":

  • Viene soddisfatto il nostro bisogno psicologico di appartenenza e di validazione sociale, ossia il desiderio naturale di sentirci parte di un gruppo che ci approva;
  • Ciò produce l'attivazione del "sistema della ricompensa", ossia di quelle parti del cervello che, tra le altre cose, rilasciano dopamina, una sostanza chimica associata al piacere;
  • Questo ci motiva a ripetere l'azione, in questo caso a continuare a pubblicare post sui social, nel tentativo di provare nuovamente quell'esperienza piacevole;
  • Questa ripetizione attiva un meccanismo impulsivo simile a quello che nella Mindfulness viene chiamato "Pilota Automatico";
  • Nei casi più intensi questa compulsione può diventare una forma di dipendenza;

 

2. Meccanismi tecnologici

I social media riescono a generare questo circolo vizioso attraverso un'accurata progettazione [3, 4, 5, 6]:

  • Le notifiche sono programmate per arrivare in momenti specifici, in cui è più facile interrompere ciò che stiamo facendo e catturare la nostra attenzione;
  • Le raccomandazioni di nuovi contenuti si basano sull'analisi del nostro comportamento e sfruttano l'innata curiosità umana per incentivare il continuo scorrimento delle pagine;
  • Il conteggio dei "mi piace" o dei follower crea un ambiente che promuove il confronto sociale e la ricerca di approvazione per incentivare la pubblicazione di contenuti.

 

3. Effetti sulla salute mentale

Questo costante incentivo alla ricerca di gratificazioni immediate può produrre vari effetti negativi sulla salute mentale [1, 2, 3, 4, 6]:

  • Ansia: il confronto sociale costante può farci sentire inadeguati e stressati;
  • Depressione: la dipendenza dalle gratificazioni immediate possono ridurre la capacità di provare piacere nelle attività quotidiane;
  • Diminuzione della qualità del sonno: l'uso prolungato di dispositivi digitali, specialmente di notte, altera i ritmi del sonno e può causare insonnia.

  

4. Strategie utili

Per mitigare questi effetti possiamo adottare alcune abitudini [1, 3, 5]:

  • Impostare limiti di tempo: utilizzare i social media solo per un periodo limitato ogni giorno;
  • Disattivare le notifiche: al fine di ridurre le interruzioni inutili;
  • Dedicare tempo ad attività offline: come l'esercizio fisico e le interazioni faccia a faccia;
  • Programmare routine giornaliere: stabilire abitudini che includano pause dai dispositivi digitali;

 

5. Approcci psicologici

Per intervenire clinicamente sugli impatti negativi sulla salute mentale esistono alcuni approcci psicologici efficaci [1, 4, 5]:

  • La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): aiuta a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali. Funziona bene per la dipendenza dai social media perché aiuta a cambiare pensieri e comportamenti negativi e insegna nuove strategie di gestione dei problemi;
  • La Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT): incorpora elementi di mindfulness per gestire l'impulsività e migliorare la regolazione emotiva;
  • La Riduzione dello Stress Basata sulla Mindfulness (MBSR): promuove l'auto-consapevolezza e riduce le reattività automatiche, particolarmente attivate dall'abuso di social media.

 

6. Conclusioni

Come ha scritto Tristan Harris, fondatore del Center for Humane Technology [8]:

 

"Quando lo stimolo a compiere un'azione è molto alto, ossia l'azione successiva può essere realizzata senza alcun "attrito", noi perdiamo la capacità di pensare prima di agire (...) e quando ciò avviene diventiamo preda dell'azione impulsiva e perdiamo la caratteristica che più ci distingue come esseri umani." [7]

 

Occorre dunque un'educazione alla consapevolezza anche nell'uso di questi strumenti, affinché siano loro ad essere al nostro servizio e non il contrario.

 

Bibliografia:

  1. Harvard T.H. Chan School of Public Health: "Social media use can be positive for mental health";
  2. Meshi, Dar, Diana I. Tamir, and Hauke R. Heekeren (2015): "The emerging neuroscience of social media." Trends in cognitive sciences 19.12: 771-782;
  3. Harvard T.H. Chan School of Public Health: "Is social media bad for young people’s mental health";
  4. Stanford University: "A Psychiatrist’s Perspective on Social Media Algorithms and Mental Health";
  5. University of Florida: "Social Media and Mental Health: Considerations from experts this Mental Health Awareness Month";
  6. Cornell University: "New Evidence on Adolescent Mental Health and Social Media";
  7. Tristan Harris (2013): "A Call to Minimize Distraction & Respect Users’ Attention", trascrizione completa da digitalwellbeing.org;
  8. Center for Humane Technology: www.humanetech.com

 

 

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