Il percorso Mindfulness e Relazioni è basato sull'integrazione tra Mindfulness e la psicologia evoluzionista e permette ai partecipanti di migliorare le dinamiche interpersonali in ambito lavorativo e familiare, e di creare relazioni più profonde e soddisfacenti.
Il percorso Mindfulness e Relazioni è composto da quattro pilastri:
1. Competenze base di Mindfulness
In primo luogo i partecipanti svolgono esercizi di auto-osservazione delle emozioni, sensazioni e schemi di pensiero.
Scopo di questa prima parte, comune a molti percorsi di Mindfulness, consiste nello sviluppare due abilità chiave della Mindfulness
- Il radicamento nel corpo: ossia lo sviluppo di un maggiore contatto e consapevolezza con le nostre sensazioni corporee;
- Il decentramento: ossia la capacità di osservare pensieri ed emozioni da una sana distanza senza esserne travolti, come se stessimo guardando delle immagini su uno schermo.
Ciò permette di creare uno spazio tra lo stimolo esterno e le nostre risposte abituali, uno spazio essenziale, in cui risiede qualsiasi possibilità di cambiamento.
2. Applicazione alla vita reale
La parte pratica è l'aspetto specifico del percorso Mindfulness e Relazioni.
Durante il percorso, infatti, la conoscenza teorica e le abilità di Mindfulness vengono applicate a episodi della vita reale dei partecipanti. L'Istruttore invita i partecipanti a:
- Portare alla mente una situazione tipica di una relazione "difficile";
- Identificare il desiderio più genuino che avevano in quella specifica situazione;
- Identificare, in uno stato di Mindfulness, vari aspetti della loro esperienza:
- I pensieri, emozioni e sensazioni corporee;
- La causa di esse;
- I comportamenti altrui che le hanno innescate.
- I pensieri, emozioni e sensazioni corporee;
Tutto ciò, poiché svolto nel corso della pratica di Mindfulness, avviene non solo a livello mentale, ma anche ad un livello più profondo, corporeo ed esperienziale.
3. Comprensione delle esperienze di Mindfulness
Il metodo dell'Istituto Mente e Corpo unisce la pratica della Mindfulness alla comprensione dei processi psicologici.
Pertanto durante il Percorso l'Istruttore inserisce momenti di spiegazione sui seguenti aspetti:
3.1 Stili relazionali
Prendendo spunto dalle condivisioni dei partecipanti, l'Istruttore spiega che ci sono modi comuni di relazionarsi, chiamati "stili relazionali", che possono causare sofferenza e che molti di noi adottano senza accorgersene.
Tra i più comuni vi sono i seguenti:
- Stile Remissivo (Passivo): in cui la persona tende a evitare il conflitto e a sottomettersi alle richieste altrui, rinunciando ai propri diritti e bisogni. Ciò può condurre a sentimenti di frustrazione e insoddisfazione, poiché si mettono gli altri sempre al primo posto;
- Stile Aggressivo: in cui la persona esprime comportamenti dominanti e tendenzialmente ostili, cercando di prevalere sugli altri senza tener conto dei loro sentimenti o necessità, e generando spesso relazioni conflittuali;
- Stile Passivo-Aggressivo: combinazione dei primi due, in cui la persona esprime la sua rabbia o frustrazione in modo indiretto, spesso attraverso azioni che sembrano passive ma sono cariche di ostilità implicita. Questo crea confusione e tensione nelle relazioni;
- Altri Stili Relazionali: che possono essere considerati delle varianti dei primi tre, come lo stile manipolativo, evitante o dipendente.
3.2 sistemi motivazionali
L’istruttore usa esempi pratici e le esperienze dei partecipanti per illustrare che gli stili relazionali sono influenzati da quattro motivazioni fondamentali che guidano le nostre interazioni con gli altri, chiamati "sistemi motivazionali interpersonali":
- Il Sistema di Attaccamento e Accudimento: legato al bisogno di sicurezza, protezione e vicinanza con gli altri;
- Il Sistema del Valore: legato al bisogno di essere riconosciuti e apprezzati per i propri meriti e sforzi;
- Il Sistema Paritetico o Cooperativo: legato al bisogno di reciprocità e condivisione di valori, interessi e obiettivi;
- Il Sistema Agonistico e di Rango: legato agli istinti di competizione e gerarchia sociale e connesso all'affermazione della propria posizione nel gruppo.
Disequilibrio e compensazione:
- I quattro sistemi motivazionali sono come gambe di un tavolo che mantengono in equilibrio le nostre relazioni. Quando siamo in grado di bilanciarli le nostre relazioni funzionano meglio.
- Se uno o più di questi sistemi è danneggiato da esperienze negative, la persona tende a iper sviluppare gli altri come strategia per adattarsi.
Ad esempio, una persona con un sistema di attaccamento danneggiato (a causa, ad esempio, di una mancata protezione e rassicurazione nella prima infanzia) potrebbe iper sviluppare il sistema agonistico, diventando eccessivamente competitiva o aggressiva nelle relazioni sociali.
4. Esercizi pratici per guarire le relazioni
Dato che uno squilibrio nei sistemi motivazionali è spesso la causa di stili relazionali che generano sofferenza, il percorso Mindfulness e Relazioni prevede una serie di esercizi volti a ristabilire l'equilibrio e l’armonia tra di essi:
- Ascolto profondo: il percorso prevede esercizi specifici di Mindfulness che permettono di vedere in profondità quali sono i nostri sistemi motivazionali più fragili e quelli troppo sviluppati;
- Riequilibrio dei sistemi motivazionali: il percorso prevede esercizi focalizzati a riequilibrare le “gambe nostro tavolo relazionale”, ossia a modulare i sistemi che già funzionano bene e potenziare i sistemi meno sviluppati;
- Acquisizione di uno stile relazionale salutare: imparando ad ascoltarci e a riequilibrare i nostri sistemi motivazionali, il percorso permette di sviluppare uno stile di relazione Assertivo, o di Comunicazione Consapevole, con il quale possiamo esprimere i nostri bisogni senza prevaricare né essere prevaricati;
- Capacità di portare le abilità acquisite all'esterno: il lavoro fatto su noi stessi ci permette di comprendere meglio i pensieri, le emozioni, le credenze e intenzioni degli altri, che spesso sono assai diversi dai nostri. Con queste abilità, possiamo capire se la persona che abbiamo di fronte è in grado o meno di soddisfare i nostri bisogni emotivi, evitando aspettative irrealistiche e conflitti inutili.
Conclusioni
Il percorso "Mindfulness e Relazioni" rappresenta un approccio integrato e concreto per migliorare le dinamiche interpersonali attraverso la combinazione di abilità di Mindfulness, esercizi pratici e momenti di riflessione.
Il percorso è basato su studi scientifici ma resta fedele alla tradizione Vipassana e Zen da cui proviene la Mindfulness.
Come ha scritto il Maestro Zen Thich Nhat Hanh
"Non pensare che la felicità sia possibile solo quando le condizioni intorno a te sono perfette. La felicità risiede nel tuo cuore. Il Buddha ha detto: "Quando una persona non saggia soffre, si chiede: come posso punire coloro che hanno causato la mia sofferenza? Quando una persona saggia soffre si chiede invece: Cosa posso fare per essere libero da questa sofferenza? Guardare in profondità nella natura della tua sofferenza permette di sapere cosa fare e cosa non fare per guarire le relazioni." (The Heart of The Buddha's Teachings)
"Tutto è connesso a tutto il resto. Il tuo benessere e quello della tua famiglia sono elementi essenziali per il benessere della tua attività o di qualsiasi luogo in cui lavori. Trovare modi per promuovere il tuo benessere è il più essenziale investimento che tu possa fare. (The Art of Power)
Imparare nuovi modi per guarire le relazioni ha dunque un impatto e norme e può migliorare sia la nostra vita personale che quella lavorativa.
Bibliografia
- Bowlby J. (1988): "A Secure Base: Parent-Child Attachment and Healthy Human Development". Basic Books;
- Gilbert P. (2000): "Social mentalities: Internal 'social' conflicts and the role of inner warmth and compassion in cognitive therapy". In P. Gilbert & K. G. Bailey (Eds.), Genes on the couch: Explorations in evolutionary psychotherapy (pp. 118–150). Brunner-Routledge;
- Liotti G. (2001): "Le opere della coscienza. Psicopatologia e psicoterapia nella prospettiva cognitivo-evoluzionista". Raffaello Cortina Editore. Milano;
- Liotti G. (2005): "La dimensione interpersonale della coscienza". Carocci Editore. Roma;
- Nhat Hanh T. (1999): "The Heart of the Buddha's Teaching: Transforming Suffering into Peace, Joy, and Liberation". Harmony/Rodale. New York City;
- Nhat Hanh T. (2009): "The Art of Power" Harper Collins, New York;
- Panksepp J. (1998): "Affective Neuroscience. The Foundation of Human and Animal Emotions". Oxford University Press. Oxford.
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