La psicologia è la scienza che studia meccanismi mentali, comportamento e interazioni umane, mentre la psicoterapia è la sua applicazione clinica.
Esistono diversi approcci alla psicoterapia riconosciuti a livello internazionale (APA 2017; EFPA 2020; WHO 2023):
- Psicodinamico: nato dalla psicoanalisi, cerca di portare alla luce ciò che agisce dentro di noi ma fuori dalla nostra consapevolezza (Freud 1922, Jung 1964, Klein 1946);
- Umanistico-esperienziale: mette al centro l'autenticità, l'autorealizzazione e il contatto emotivo immediato (Rogers 1961, Perls 1969);
- Sistemico-relazionale: si focalizza non solo sull’individuo ma sulle relazioni e sui contesti in cui vive, come la famiglia (Bateson 1972, Minuchin 1974).
La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale
L'approccio Cognitivo-comportamentale (CBT o Cognitive Behavioral Therapy) studia e interviene su come le persone apprendono, pensano e agiscono (Beck 1976, Ellis 1962) e si è evoluto nel tempo attraverso tre fasi che ne hanno aumentato l'efficacia per il trattamento dei principali disturbi psicologici (APA 2017; NICE 2020).
- La Prima Ondata (anni 1950-60): corrisponde alla Terapia Comportamentale classica (BT), il cui obiettivo era quello di modificare il comportamento (Skinner 1938, Wolpe 1958);
- La Seconda Ondata (anni 1970-80): corrisponde alla Terapia Cognitivo-Comportamentale classica (CBT), il cui obiettivo non è più solo quello di modificare i comportamenti, ma anche di intervenire su schemi mentali disfunzionali (Beck 1976, Ellis 1962);
- La Terza Ondata (dagli anni ’90): è la versione più recente della Terapia Cognitivo Comportamentale. Oltre a intervenire su comportamenti e schemi di pensiero queste psicoterapie hanno introdotto un modello esperienziale, in cui mente e corpo sono inseparabili.
Corpo e "Sicurezza" nella Psicoterapia
La necessità di includere il corpo nella Psicoterapia è nata dall'osservazione che, in molti pazienti, la modifica dei comportamenti e degli schemi di pensiero non produce miglioramenti clinici significativi (Hayes e Hofmann 2017).
Ciò accade poiché molti vissuti di sofferenza sono "pre-verbali", ossia non sono accessibili con il pensiero e con il dialogo anche se hanno una chiara manifestazione nel corpo. Ad esempio esperienze traumatiche vissute nei primissimi anni di vita, possono lasciare tracce profonde sotto forma di risposte corporee automatiche (Schore 2001).
Ciò ha condotto all'elaborazione del modello cognitivo comportamentale della Terza Ondata in cui le sensazioni corporee e le tecniche di regolazione corporea sono centrali, e che ha alcune caratteristiche di base:
- Il disagio psicologico non dipende dall'esperienza ma dalla relazione con l'esperienza: che si riflette anche a livello corporeo, attraverso emozioni e sensazioni fisiche;
- La terapia serve per cambiare la relazione con l'esperienza: aumentando la cosiddetta "flessibilità psicologica", ossia la capacità di "stare con" emozioni e sensazioni corporee negative per poi gradualmente modificare la relazione con esse (Hayes et al. 2006);
- Il primo passo è sempre raggiungere uno stato di sicurezza corporea di base: che permette di sviluppare un atteggiamento meno rigido verso qualsiasi esperienza (Porges 2007, Gilbert 2014);
- La relazione con il terapeuta è un luogo dove si crea o si ri-crea la sicurezza corporea di base: in assenza del quale qualsiasi intervento cognitivo (ossia che lavora solo sui pensieri disfunzionali) fatica ad attecchire (Kohlenberg e Tsai, 1991);
Basi Neuroscientifiche della Sicurezza Corporea
Secondo la Teoria Polivagale, il sistema della sicurezza è una parte del sistema nervoso autonomo (SNA), ossia quello che regola automaticamente le funzioni vitali ed è responsabile delle nostre reazioni alle minacce (Porges 2007).
Quando il corpo percepisce sicurezza si attiva un circuito specifico del SNA ("vagale ventrale"), il quale:
- Favorisce uno stato fisiologico di calma e apertura;
- Attiva un atteggiamento compassionevole, di accoglienza e non giudizio verso sé e gli altri (Gilbert 2014);
- Permette dunque di beneficiare realmente del lavoro terapeutico.
Le Psicoterapie della Terza Ondata
Di seguito riportiamo le principali psicoterapie della Terza Ondata, cercando di semplificare il più possibile le loro caratteristiche principali.
Ricordiamo che questo elenco è puramente divulgativo e non sostituisce in alcun modo il parere di uno specialista.
Terapia dell'Accettazione e dell’Impegno
- Per quali difficoltà è più indicata: ansia, depressione, stress cronico, dolore persistente, disturbi ossessivo-compulsivi (Kahl et al. 2012);
- Obiettivo: aiutare la persona a costruire una vita più coerente con i propri valori personali, imparando a convivere in modo più flessibile con emozioni e pensieri difficili;
- Come funziona: in seduta, il terapeuta aiuta il paziente a notare quando è intrappolato in pensieri disfunzionali (“non ce la farò”, “sono sbagliato”) e lo aiuta a fare spazio a queste voci interiori e a non reagire automaticamente ma a scegliere azioni più allineate ai valori personali del paziente anche in situazioni di disagio (Hayes et al. 2006) attraverso esercizi di consapevolezza e simulazioni esperienziali;
- Denominazione internazionale: Acceptance and Commitment Therapy (ACT).
Terapia Dialettico-Comportamentale
- Per quali difficoltà è più indicata: disturbo borderline, comportamenti suicidari, disturbi alimentari, instabilità emotiva (Linehan 1993);
- Obiettivo: ridurre comportamenti impulsivi e distruttivi, migliorando la gestione delle emozioni e le relazioni interpersonali;
- Come funziona: combina terapia individuale e incontri di gruppo in cui il paziente impara abilità concrete per regolare le emozioni nei momenti di crisi, comunicare in modo più chiaro o evitare di farsi del male. Il terapeuta in questo caso supporta il paziente nel trovare un equilibrio tra accettazione di sé stessi e obiettivi di cambiamento;
- Denominazione internazionale: Dialectical Behavior Therapy (DBT).
Terapia Analitico-Funzionale
- Per quali difficoltà è più indicata: difficoltà relazionali, isolamento emotivo, problemi di intimità (Kohlenberg e Tsai 1991);
- Obiettivo: sviluppare modi più efficaci di relazionarsi con gli altri, rafforzando i comportamenti emotivamente più sani e autentici;
- Come funziona: la seduta con il terapeuta diventa il luogo del cambiamento, in cui allenare la capacità di stare in relazione. Ad esempio, se in seduta il paziente tende a chiudersi o evitare il contatto, il terapeuta lo farà notare aiutando a sperimentare una risposta diversa;
- Denominazione internazionale: Functional Analytic Psychotherapy (FAP).
Terapia Focalizzata sulla Compassione
- Per quali difficoltà è più indicata: depressione, ansia sociale, forte autocritica, vergogna (Gilbert 2014);
- Obiettivo: ridurre il senso di minaccia interiore e l'autocritica, aumentare la sicurezza di sé e promuovere un senso di calore verso sé stessi;
- Come funziona: il terapeuta aiuta il paziente a coltivare dentro di sé una voce benevola (detta "sé compassionevole") che sia in grado di calmarlo quando si giudica o si sente in colpa in modo eccessivo o immotivato (Gilbert 2014);
- Denominazione internazionale: Compassion-Focused Therapy (CFT).
Terapia Cognitiva Basata sulla Mindfulness
- Per quali difficoltà è più indicata: depressione ricorrente, ansia, stress cronico (Segal et al. 2002);
- Obiettivo: prevenire le ricadute depressive aiutando la persona a osservare i propri pensieri senza lasciarsi travolgere da essi;
- Come funziona: programma strutturato di gruppo basato sulla Mindfulness in cui il terapeuta guida i pazienti a riconoscere e a distanziarsi dai pensieri disfunzionali che spesso anticipano il disturbo. La pratica della Mindfulness in questo caso è centrale per apprendere e consolidare la capacità di distanziarsi dai pensieri disfunzionali, notandoli e lasciandoli andare come nuvole che passano nel cielo;
- Denominazione internazionale: Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT).
Conclusioni
L’integrazione del corpo nelle psicoterapie della Terza Ondata nasce da una revisione profonda del concetto di cambiamento psicologico:
Non basta solo agire diversamente (BT) o pensare diversamente (CBT) ma è necessario anche sentire diversamente, ossia stare nel corpo in modo nuovo, sicuro, accogliente, consapevole, perché è nel corpo che si radicano paura, vergogna, rigidità, ma anche compassione, sicurezza e possibilità di cambiamento.
Bibliografia
- APA - American Psychological Association (2017): "Clinical Practice Guideline for the Treatment of Posttraumatic Stress Disorder (PTSD) in Adults".
- Bateson G. (1972): "Steps to an Ecology of Mind". San Francisco: Chandler;
- Beck A. T. (1976): "Cognitive Therapy and the Emotional Disorders". New York: International Universities Press.
- Ellis A. (1962): "Reason and Emotion in Psychotherapy". New York: Lyle Stuart;
- EFPA - European Federation of Psychologists' Associations (2020): "Recommendations for policy and practice of telepsychotherapy and e-mental health in Europe and beyond"
- Freud S. (1922): "Introductory Lectures on Psycho-Analysis". London: George Allen & Unwin Ltd.
- Gilbert P. (2014): "The origins and nature of compassion focused therapy". British Journal of Clinical Psychology, 53(1), 6–41;
- Hayes S. C. e Hofmann S. G. (2017): "The third wave of cognitive behavioral therapy and the rise of process-based care". World Psychiatry. 2017 Oct;16(3):245-246;
- Hayes et al. (2006): "Acceptance and Commitment Therapy: Model, processes and outcomes". Behaviour Research and Therapy, 44(1), 1-25;
- Jung C. G. (1964): "Man and His Symbols". Dell. New York.
- Kahl K. G. et al (2012): "The third wave of cognitive behavioural therapies: what is new and what is effective?" Current Opinion in Psychiatry, 25(6), 522-528;
- Klein M. (1946): "Notes on some schizoid mechanisms". International Journal of Psychoanalysis, 27, 99–110;
- Kohlenberg R. J. e Tsai M. (1991): "Functional Analytic Psychotherapy: Creating intense and curative therapeutic relationships". Springer;
- Linehan M. M. (1993): "Cognitive-Behavioral Treatment of Borderline Personality Disorder". New York: Guilford Press;
- Minuchin S. (1974): "Families and Family Therapy". Cambridge, MA: Harvard University Press;
- NICE - National Institute for Health and Care Excellence (2020): "Generalised anxiety disorder and panic disorder in adults: management. Clinical guideline" [CG113];
- Perls F. (1969): "Gestalt Therapy Verbatim". Moab, UT: Real People Press;
- Porges S. W. (2007): "The polyvagal perspective". Biological Psychology, 74(2), 116–143;
- Rogers C. R. (1961): "On Becoming a Person: A Therapist's View of Psychotherapy". Boston: Houghton Mifflin;
- Schore A. N. (2001): "The effects of early relational trauma on right brain development, affect regulation, and infant mental health". Infant Mental Health Journal, 22(1-2), 201–269;
- Segal Z. V. et al. (2002): "Mindfulness-Based Cognitive Therapy for Depression: A New Approach to Preventing Relapse". New York: Guilford Press.
- Skinner B. F. (1938): "The Behavior of Organisms: An Experimental Analysis". New York: Appleton-Century-Crofts. Disponibile su Internet Archive;
- Wolpe J. (1958): "Psychotherapy by Reciprocal Inhibition". Stanford, CA: Stanford University Press. Disponibile su Internet Archive;
- WHO - World Health Organization (2023): "Mental Health Gap Action Programme (mhGAP) guideline for mental, neurological and substance use disorders" (3rd ed.).
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