Si sta diffondendo sempre più l’ informazione non corretta secondo cui gli “spinelli” non farebbero male.
Molti giovani pensano che qualche “canna” non faccia danni, ossia che non sia capace di creare nessuna modifica al cervello.
Esiste una ricerca pubblicata dal Journal of Neuroscience secondo la quale sono effettivamente sufficienti poche “canne” per modificare la struttura del cervello soprattutto in età adolescenziale.
Lo studio ha preso in esame 46 giovani di 14 anni che avevano fatto uso saltuario di cannabis (anche solo due volte). L’esito dell’osservazione ha portato ad evidenziare variazioni nel volume del cervello, alterazioni a livello dell’amigdala (centro di integrazione e regolazione delle emozioni) e dell’ippocampo (centro di modulazione della memoria e delle abilità spaziali).
L’ipotesi degli studiosi è che la cannabis intervenga nei processi di rimodellamento dei neuroni (pruning) che si attua nel nostro cervello almeno fino ai 18 anni.
Il pruning, la potatura, serve a rimuovere dal nostro cervello connessioni che non servono man mano che cresciamo, rendendolo più “plastico”, ossia più capace di mantenere efficienti le sue funzioni, quando abbiamo la necessità di imparare informazioni nuove e complesse.
Molti ricercatori hanno collegato alterazioni del pruning all’esordio di disturbi psicotici e neurologici.
Angela Draisci
Fonti:
K. Richardson Gill, MD: “ What is synaptic pruning?” Healthline January 2018
“Grey matter volume differences associated with extremely low levels of cannabis use in adolescence” The Journal of Neuroscience