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Mercoledì, 02 Novembre 2022 09:54

L’importanza della Gratitudine

L'importanza della gratitudine L'importanza della gratitudine

“La gratitudine è la memoria del cuore”
(Lao Tse)

 

La parola gratitudine deriva dal latino gratuspiacevole, grato”. Viene definita come un sentimento di affetto e riconoscenza verso un’altra persona per qualcosa che ha fatto, ma implica anche altro. A tal proposito, lo psicologo Emerson la definisce come l’apprezzamento di ciò che è prezioso e significativo per sé stessi identificandone due componenti fondamentali: la presenza di cose buone nel mondo e nella propria vita; il riconoscimento che le fonti di questi aspetti positivi siano anche al di fuori di sé stessi.

La gratitudine è un’emozione affiliativa, che apre il cuore e permette di orientare la mente verso ciò che nella vita è positivo e buono, costituendo quindi un buon antidoto alla tendenza naturale della nostra mente a indugiare su tutto ciò che è assente o imperfetto. È anche un sentimento che nasce dalla consapevolezza dei doni che la vita ci mette continuamente a disposizione, riconoscendo il buono dei nostri scambi col mondo e quanto nutrimento riceviamo. Tramite la gratitudine entriamo in connessione più profonda con gli altri, la natura, il mondo. Senza gratitudine tutto quello che accade intorno passerebbe quasi inosservato. Provare l’emozione della gratitudine coinvolge una serie di fattori importanti per il nostro sviluppo psicologico.

Il National Institutes of Health indica l’importanza della gratitudine per la salute, perché produce cambiamenti nel flusso sanguigno all’interno del cervello e maggiori livelli di attività nell’ipotalamo e flussi più elevati di dopamina. La gratitudine aumenta il livello di vitalità, incrementa le emozioni positive e costituisce una protezione da stress e umore negativo; migliora anche le abilità di affrontare i problemi in situazioni di stress, di difficoltà e costituisce un fattore protettivo per la salute ed il benessere.

Inoltre, la ricerca scientifica e le neuroscienze hanno evidenziato come la gratitudine influisca sul nostro funzionamento psicofisico e sul nostro benessere tanto da produrre felicità, generare più soddisfazione, sviluppare l’ottimismo e migliorare le relazioni sociali. Inoltre, riduce il senso di rimpianto derivante dal confronto tra la percezione di come sono andate le cose nella vita e come invece sarebbero dovute andare. Riduce le emozioni tossiche, che derivano dal confronto sociale, che comportano risentimento e invidia. Migliora le relazioni sociali, favorendo la costruzione di nuovi legami, così come migliora le relazioni in essere.

La gratitudine è un seme intrinseco alla nostra natura, per questo può essere adeguatamente stimolata ed accresciuta come un seme nel nostro giardino.

Perché è utile dedicare del tempo a coltivare la gratitudine? Come possiamo innaffiare questo seme?

Quando siamo grati sperimentiamo tenerezza, gioia e quella leggerezza che ci accompagna quando sentiamo che anche in mezzo a difficoltà o fatiche, può esserci un sorriso, un gesto gentile, una parola, un regalo della natura. Possiamo cominciare a innaffiare il seme della gratitudine decidendo di istituire “la giornata delle gratitudine”, in cui ci alleniamo a dire cento volte grazie! ‘Grazie per’ a tutto ciò che incontriamo, alle cose semplici della vita, al fatto che siamo vivi, che abbiamo una casa, un amico, le mani, che camminiamo, che abbiamo il cibo. Possiamo iniziare a coltivare una riflessione serale, prima di andare a dormire, rivolgere la nostra attenzione agli eventi principali della nostra giornata e porci la domanda ‘ per cosa mi sento particolarmente grato?’… è una pratica che innaffia il seme dell’apprezzamento, del riconoscimento, della gratitudine ed è un antidoto alla tendenza della nostra mente a pensare per disastri o mancanze.

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