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Lunedì, 16 Ottobre 2023 07:59

La "Ferita dell'Altro": Mindfulness e Relazioni

Mindfulness e Relazioni Mindfulness e Relazioni

La "Ferita dell'Altro": Mindfulness e Relazioni

Le relazioni umane sono un aspetto fondamentale della vita e influenzano il nostro benessere personale e le dinamiche sociali, dalle interazioni familiari a quelle più intime, fino agli eventi pubblici e alle tensioni internazionali

In vista della partenza del percorso "Mindfulness e Relazioni" prevista per martedì 7 novembre, proviamo a comprendere le basi scientifiche delle relazioni umane, integrando neuroscienze, Mindfulness e insegnamenti spirituali.

Relazioni umane nelle tradizioni millenarie:

Nel libro "La ferita dell'altro: economia e relazioni umane" Luigino Bruni si chiede come mai nelle società moderne, nonostante la ricchezza materiale, le persone spesso si sentano infelici. Egli prende spunto dalla storia di Giacobbe e l'Angelo nella Genesi:

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«Quegli gli disse "Lasciami andare". Giacobbe rispose: "Non ti lascerò se non mi avrai benedetto". Gli domandò "Come ti chiami?". Rispose: "Giacobbe". E qui lo benedisse.» [Genesi (32,23-34)]

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La citazione rappresenta simbolicamente l'idea che nelle relazioni umane, spesso, dobbiamo affrontare momenti difficili o "ferite" per raggiungere una maggiore comprensione, crescita e "benedizione" all'interno di quelle relazioni.

Bruni parla un "indissolubile legame tra ferita e benedizione presente in ogni rapporto umano. Prima o poi ogni persona capisce nella propria carne e intelligenza che, se vuole sperimentare la benedizione legata al rapporto con l'altro, deve accettarne la ferita e che qualunque via di fuga da questo "combattimento" e da questa agonia conduce inevitabilmente verso una condizione umana senza gioia. Lo sappiamo e sappiamo che è anche tutto molto difficile»

Nella pratica millenaria della Mindfulness, il termine "Samyojana", ("Catene" o "Nodi interni" in italiano), svolge un ruolo cruciale nella comprensione e nel miglioramento delle relazioni. I 'Samyojana' sono i modi in cui pensiamo, che ci tengono bloccati nella sofferenza. Sono come catene che dobbiamo capire e sciogliere per sentirci meglio e per vivere meglio le nostre relazioni.

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«Quali sono le catene nel mondo? / E come sono fatte? / Come possono essere distrutte e abbandonate?» [Samyutta Nikaya 1.64: Samyojana Sutta].

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Thich Nhat Hanh - monaco buddista vietnamita, attivista per la pace e maestro di Mindfulness - fa riferimento all'osservazione dei "Samyojana" come chiave per guarire le nostre relazioni:

«Osservare noi stessi può portare alla luce un Nodo interno. Potremmo sentire una certa resistenza a continuare a guardarlo, ma se abbiamo sviluppato la capacità di restare fermi e osservare i nostri sentimenti, la fonte del Nodo si rivelerà e ci darà indizi su come scioglierlo. Quando viviamo con un'altra persona, questa pratica è molto importante per proteggere la felicità di entrambi»

Relazioni umane e psicologia:

La psicologia moderna ha da sempre messo le relazioni al centro della propria indagine e le neuroscienze hanno dedicato ad esse un intero campo di indagine chiamato "neuroscienze affettive".

Il pioniere di questi studi è stato Jaak Panksepp, un neuroscienziato nato a Tartu in Estonia nel 1943 ed emigrato negli Stati Uniti nel secondo dopoguerra. Panksepp individua tre tipi di processi affettivi: primari, secondari e terziari.

  • Primari: sono presenti in noi sin dalla nascita e accomunano tutti i mammiferi poiché si attivano nelle parti del cervello più antiche. In un certo senso sono sono il nostro punto di partenza per comprendere il mondo e sono sette: Esplorazione, Paura, Rabbia, Desiderio sessuale, Cura e accudimento, Sofferenza, e Giocosità;
  • Secondari: sono più sofisticati e si sviluppano nel corso della nostra vita grazie alle esperienze e alle interazioni con gli altri. Alcuni esempi sono l'amore romantico, la compassione, la gelosia e persino l'orgoglio;
  • Terziari: sono ancora più avanzati e coinvolgono la nostra capacità di metterci nei panni degli altri e riflettere sulle nostre emozioni. Sono tipici degli esseri umani perché coinvolgono le parti del cervello più esterne che solo gli umani possiedono.

La Mindfulness può "guarire" le relazioni?

Il percorso di 8 settimane "Mindfulness e Relazioni" aiuta anche chi non ha mai meditato a migliorare le proprie abilità relazionali, poiché migliora la capacità di:

  • Sentire ciò che accade: la meditazione Mindfulness è un'attività pratica che, se opportunamente guidata, permette di fare esperienza diretta delle reazioni automatiche che proviamo quando le relazioni ci sfidano a livello emotivo;
  • Capire ciò che accade: grazie alla condivisione delle esperienze e alla psico-educazione, i partecipanti ai percorsi di Mindfulness e Relazioni, possono capire "perché" alcuni processi si attivano e come mai è normale che si attivino;
  • Trasformare ciò che accade: grazie ad esercizi specifici e alla continuità di pratica permette di rafforzare i processi affettivi terziari, tipicamente umani, che permettono di regolare le nostre emozioni, e anche di disinnescare i processi secondari alla base delle reazioni automatiche che spesso peggiorano la qualità delle nostre relazioni.

Il percorso "Mindfulness e Relazioni" promuove l'ascolto e l'osservazione accogliente degli altri e di sé stessi, migliorando la comprensione delle emozioni nelle relazioni e contribuendo al benessere personale e relazionale.

Riferimenti bibliografici:

  • L. Bruni: "La ferita dell'altro. Economia e relazioni umane", Il Margine, Trento, 2017
  • S. Chan Khong: "Ricominciare da Capo", Lindau, Torino, 2017
  • L. Biven, J.Panksepp: "Archeologia della mente: origini neuroevolutive delle emozioni umane", Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014

 

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