Entrambi sono percorsi che utilizzano la Mindfulness e quindi hanno alcune somiglianze, ma hanno anche differenze in termini di obiettivi, metodi ed effetti per diverse tipologie di disagio.
Proviamo a vedere nello specifico in cosa sono simili e in cosa sono distinti.
1. Origini dei protocolli MBSR e MBCT
- Il protocollo MBSR è nato negli anni '70 ad opera di John Kabat-Zinn, che applicò le intuizioni profonde della meditazione Vipassana e Zen al trattamento dei pazienti affetti da dolore cronico (Kabat-Zinn 2006);
- Il protocollo MBCT è nato negli anni '90 ad opera di John Teasdale, Mark Williams e Zindel Segal che unirono le tecniche della psicologia cognitiva al protocollo MBSR per dare risposta ai pazienti con ricadute depressive (Segal et al. 2014).
2. Aspetti comuni dei protocolli MBSR e MBCT
2.1 Struttura
- Durata: entrambi i protocolli hanno una durata di 2 mesi;
- Formato: entrambi i protocolli prevedono un incontro a settimana della durata di circa due ore, più una giornata intensiva di circa 6 o 7 ore.
2.2. Esercizi
Entrambi i protocolli prevedono i seguenti esercizi:
- Body Scan o scansione corporea: indirizzamento guidato dell’attenzione attraverso tutte le parti del corpo che favorisce un contatto accogliente con le proprie sensazioni e un rilascio delle tensioni fisiche;
- Meditazione seduta: focalizzazione dell'attenzione sul respiro osservando ogni cosa che accade dentro e fuori di noi (per approfondimenti sulla meditazione seduta leggi il nostro articolo "Mindfulness Istruzioni per l'Uso");
- Esercizi a casa: entrambi i protocolli incoraggiano i partecipanti a coltivare l'abitudine di dedicare qualche minuto al giorno alle pratiche di Mindfulness, al fine di stabilizzarne gli effetti nel tempo attraverso la ripetizione.
2.3. Indicazioni terapeutiche simili
Entrambi i protocolli hanno effetti positivi sui seguenti aspetti:
- Rimuginio mentale: il cuore della pratica di Mindfulness è il cosiddetto decentramento, ossia l'osservazione dei propri pensieri come eventi transitori, senza identificarsi completamente con essi. Ciò, sia nel protocollo MBSR sia nel MBCT, permette di diminuire la tendenza a rimanere intrappolati in cicli di pensieri ripetitivi, tipici del rimuginio mentale (Killingsworth e Gilbert 2010);
- Disturbi del sonno: entrambi i protocolli sono efficaci nel migliorare i sintomi dell'insonnia e la qualità del sonno con efficacia medio-alta che si mantiene anche a tre mesi dall'intervento (Wang et al 2020);
3. Differenze tra i protocolli MBSR e MBCT
3.1. Obiettivi
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Il protocollo MBSR può essere definito come trans-diagnostico ossia utile per una larga varietà di disagi;
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Il protocollo MBCT è stato invece creato prevalentemente per la prevenzione delle ricadute depressive e per i disturbi d'ansia.
3.2. Psico-educazione:
La Psico-educazione è essenziale per tutti i protocolli di Mindfulness e si riferisce a quella fase in cui l'istruttore aiuta i partecipanti a migliorare la comprensione sul funzionamento della psicologia umana, e fornisce strumenti pratici per la gestione dei sintomi.
- Nel protocollo MBSR la psico-educazione si focalizza sui meccanismi che causano lo stress e sulle modalità con cui modulare le reazioni automatiche. Il protocollo affronta, a livello introduttivo, anche alcuni aspetti che vengono approfonditi in altri percorsi specifici dell'Istituto Mente e Corpo (Emozioni, Compassione e Relazioni);
- Nel protocollo MBCT la psico-educazione inserisce elementi di psicologia cognitiva che permettono ai partecipanti di comprendere i propri schemi di pensiero disfunzionali, chiamate in gergo "distorsioni cognitive", come ad esempio la tendenza a generalizzare o a vedere il futuro in modo catastrofico esagerando la gravità di alcuni eventi o la probabilità che si realizzino. Queste "abitudini mentali" sono tipiche di coloro che soffrono di disturbi d'ansia o che hanno tendenza a ricadute depressive.
3.3. Esercizi di Yoga
Gli esercizi di scansione corporea (Body Scan) e Meditazione seduta sono presenti in entrambi i percorsi. Per quanto attiene allo Yoga invece i due percorsi si differenziano poiché:
- Nel protocollo MBSR: lo Yoga è una componente molto presente, nella forma di Hatha Yoga o Yoga consapevole, che consiste in posture fisiche, tecniche di respirazione e di rilassamento che migliorano la flessibilità e producono uno stato di calma ed equilibrio;
- Nel protocollo MBCT: allo Yoga è data meno enfasi, sebbene in alcuni casi, con pazienti che hanno sofferto di depressione, si possono fare delle deroghe, specie per gli esercizi a casa.
3.4. Indicazioni terapeutiche diverse
Le numerose ricerche condotte sui due protocolli hanno permesso di identificare disagi o disturbi per cui è più indicato il protocollo MBSR e quelle per cui è più indicato il protocollo MBCT o le sue declinazioni specifiche.
- Stress: il protocollo più indicato è il MBSR. Il protocollo MBCT può essere usato per la riduzione dello stress ma non è pensato specificamente per questo scopo (Chiesa e Serretti 2009);
- Ansia: il protocollo più indicato è il MBCT ma in questo caso va fatta una precisazione. Il protocollo MBSR può aiutare a ridurre i sintomi d'ansia ed è quindi più indicato quando l'ansia è un effetto secondario dello stress. Il protocollo MBCT è indicato invece per affrontare disturbi d'ansia diagnosticati, quali ad esempio il disturbo d'ansia generalizzato o il disturbo da attacchi di panico, dove l'ansia è correlata a pensieri disfunzionali (Giommi et al. 2021);
- Depressione: il protocollo più indicato è il MBCT e va fatta una distinzione simile a quella già fatta per l'Ansia. Il protocollo MBSR nasce per la riduzione dello stress e può aiutare, sottolineiamo aiutare, ad attenuare alcuni sintomi della depressione ma non è in alcun modo un protocollo clinico per la depressione. Il protocollo MBCT è stato sviluppato invece proprio per prevenire le ricadute depressive nei pazienti con una storia di depressione maggiore, combinando pratiche di Mindfulness con tecniche di terapia cognitiva (Hofmann et al. 2010);
- Dolore Cronico: il protocollo più indicato è il MBSR e aiuta i pazienti a sviluppare una nuova relazione con il dolore, promuovendo l'accettazione e migliorando la qualità della vita, anche quando i trattamenti farmacologici falliscono. Il protocollo MBCT può essere considerato utile per il trattamento del dolore solo in modo complementare, quando cioè alcune patologie hanno manifestazioni dolorose che possono generare episodi depressivi (Anheyer et al 2017, 2019).
4. Conclusioni
I due principali protocolli di Mindfulness, MBSR e MBCT, hanno aspetti comuni ma differiscono per obiettivi e applicazioni.
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Entrambi i protocolli durano due mesi con incontri a cadenza settimanale più una giornata intensiva e prevedono esercizi di scansione corporea e Meditazione seduta;
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Entrambi i protocolli hanno effetti positivi sul rimuginio mentale e sui disturbi del sonno;
- Il protocollo MBSR è più generalizzato, efficace per la gestione dello stress e del dolore cronico e assegna allo Yoga un ruolo importante;
- Il protocollo MBCT è mirato alla prevenzione delle ricadute depressive e al trattamento dei disturbi d'ansia;
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Bibliografia
- Anheyer D. et al. (2017): "Mindfulness-based stress reduction for treating low back pain: a systematic review and meta- analysis". Annals of Internal Medicine 166, 11, 799-807;
- Anheyer D. et al. (2019): "Mindfulness-based stress reduction for treating chronic headache: A systematic review and meta-analysis". Cephalalgia 39, 4, 544-555;
- Chiesa A., Serretti A. (2009): "Mindfulness-based stress reduction for stress management in healthy people: a review and meta-analysis". The journal of alternative and complementary medicine 15, 5, 593-600;
- Giommi F., et al. (2021): "Mindfulness‑Based Cognitive Therapy vs. Psycho‑education for Patients with Anxiety Disorders Who Did Not Achieve Remission Following Adequate Pharmacological Treatment". Mindfulness 12, 2059–2075;
- Hofmann et al. (2010): "The Effect of Mindfulness-Based Therapy on Anxiety and Depression: A Meta-Analytic Review". J Consult Clin Psychol 78, 2, 169-183.
- Kabat-Zinn J. (2006): "Riprendere i sensi". Corbaccio. Milano
- Killingsworth M.A. e Gilbert D.T. (2010): "A wandering mind is an unhappy mind". Science. Nov 12;330(6006): 932
- Segal Z.V., Williams M.G., Teasdale J.D. (2014): "Mindfulness. Al di là del pensiero, attraverso il pensiero". Bollati Boringhieri. Torino.
- Wang Y.Y. et al. (2020): "Mindfulness-based interventions for insomnia: a meta-analysis of randomized controlled trials". Behav Sleep Med; 18:1–9.
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