fbpx
Sabato, 16 Settembre 2023 13:02

Amare troppo: la dipendenza affettiva

Amare troppo: la dipendenza affettiva

(Dott.ssa Enza Cannavale)

Con il termine Dipendenza affettiva si fa riferimento a una forma d’amore patologica e disfunzionale in cui la persona dedica tutta sé stessa al proprio oggetto d’amore trascurando aspetti fondamentali della propria vita e occupandosi / preoccupandosi solo dei bisogni dell’altro.

Si tratta di una forma di amore disadattiva che porta il soggetto ad avere un’attenzione ossessiva e morbosa nei confronti del partner di cui non riesce a fare a meno, malgrado le conseguenze negative.

Il dipendente affettivo sperimenta una perdita di controllo sul proprio comportamento e ricerca continuamente il partner con lo scopo di sperimentare sensazioni piacevoli.

I suoi pensieri, le sue emozioni e i suoi comportamenti sono focalizzati sul partner che diviene il centro della propria vita e in assenza del quale sperimenta agitazione, angoscia o rabbia.

La relazione sentimentale è vissuta come un modo per riempire i vuoti affettivi sperimentati durante l’infanzia e per appagare bisogni primari trascurati. Essa diviene sempre più centrale e pervasiva fino a rappresentare il modo tramite il quale il dipendente affettivo conferisce un senso alla propria vita.

Dipendenza affettiva e psicologia:

Anche se il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM5) non fa riferimento al costrutto di Dipendenza affettiva, alcuni autori (Valleur & Matysiak, 2004; Carretti & la Barbera, 2005) hanno proposto di classificare la Dipendenza affettiva tra le "New addictions", ossia le nuove dipendenze comportamentali quali ad esempio la dipendenza da internet e il gioco d’azzardo patologico.

Il concetto di dipendenza affettiva entra a far parte del lessico psicopatologico italiano circa alla fine degli anni 80 grazie al libro "Donne che amano troppo" di Robin Norwood, un libro che è diventato una pietra miliare per le donne che soffrono, che amano in modo incondizionato i loro partner, fino al punto di rinunciare a essere sé stesse ed entrando così in una spirale di amore-dipendenza dalla quale è difficile uscire.

Cause della dipendenza affettiva:

Come mai le persone, anche se razionalmente comprendono che il partner non è adeguato, fanno fatica a lasciarlo e diventano succubi dei suoi voleri?

Le motivazioni delle persone coinvolte in un problema di Dipendenza affettiva emergono dall’analisi della loro storia di vita e dalle loro modalità tipiche di pensiero, in particolare:

  • la provenienza da una famiglia in cui sono stati trascurati i bisogni emotivi durante lo sviluppo;
  • una storia familiare caratterizzata da carenza di affetto autentico;
  • la tendenza a ri-attribuirsi nella propria vita di coppia un ruolo simile a quello vissuto con i propri genitori;
  • l’assenza durante l’infanzia della possibilità di sperimentare una sensazione di sicurezza.

Tali motivazioni sono alla base del bisogno di controllare in modo ossessivo, la relazione e il partner. 

Il partner si trasforma in qualcosa di indispensabile, da mantenere ad ogni costo, anche quando si è pienamente consapevoli del dolore che la relazione genera e dell’insoddisfazione che si prova. Il prezzo da pagare diventa il sacrificio dei propri bisogni ed in alcuni casi della propria dignità.

Da situazione in grado di generare piacere, di appagare e gratificare, la relazione sentimentale può diventare qualcosa a cui diventa impossibile rinunciare.

Siamo di fronte ad un vero e proprio meccanismo di dipendenza, simile alla dipendenza da sostanze o dal gioco d’azzardo. Infatti, come le persone che fanno uso di sostanze/gioco patologico, coloro che “amano troppo” sperimentano sensazioni di euforia che portano a rinforzare il comportamento di dipendenza. Gradualmente però l’euforia svanisce e viene rimpiazzata da sensazioni di vuoto ed insoddisfazione se l’amore non è ricambiato.

La dipendenza affettiva e la dipendenza da sostanze o dal gioco d'azzardo hanno in comune anche il “senso di urgenza”. Infatti, nonostante si ritenga ragionevole interrompere il comportamento dannoso, nei fatti non si riesce e tale comportamento di dipendenza può essere portato avanti anche quando la relazione amorosa è finita.

La dipendenza affettiva è l’opposto di una relazione sana e matura:

In una relazione sana la persona entra ancora più in contatto con sé stessa, con la propria realizzazione e con i propri bisogni;

Nella dipendenza affettiva invece la persona

  • perde il contatto con sé stessa divenendo vittima della compulsione amorosa;
  • si sente inadeguata e non degna di essere amata;
  • vive nel costante terrore di essere abbandonata dal partner;
  • è tendenzialmente disponibile ed accudente, pronta a sacrificarsi e si illude, così facendo, di rendere la relazione stabile e duratura.

Più il partner è sfuggente, freddo, distante o percepito come tale, più la persona con dipendenza affettiva si sacrifica fino ad annullarsi, si colpevolizza, si mette in discussione e lo rincorre esattamente come fanno i giocatori d’azzardo che “rincorrono la perdita” e non riescono a smettere di giocare.

A volte, a causa di un torto da parte del partner, la rabbia può momentaneamente spingere chi soffre di dipendenza affettiva a dire basta e a chiudere la relazione, ma inevitabilmente i sintomi dell’astinenza (depressione e incapacità di provare piacere, ansia e sensazioni di vuoto) spingono a perdonare e giustificare il partner, rientrando così nel circolo vizioso della dipendenza.

Questo comporta nell’immediato una percezione di sollievo e benessere, ma con il passare del tempo la sofferenza sostituisce il piacere compromettendo il funzionamento individuale con riduzione delle altre attività (lavorative, ricreative e sociali).

Trattamento della dipendenza affettiva:

Il percorso terapeutico in tali casi ha come obiettivo la cessazione delle condotte di dipendenza. A tale fine il terapeuta dovrà fare in modo che il paziente arrivi a raggiungere i seguenti sotto-obiettivi:

  • comprendere il proprio funzionamento;
  • conoscere come si manifesta la dipendenza affettiva;
  • costruire una sufficiente motivazione al cambiamento;
  • riconoscere e gestire i suoi stati emotivi spiacevoli;
  • ristrutturare i suoi pensieri e credenze;
  • eliminare le strategie di coping disfunzionali;
  • comprendere l’importanza del rimuginìo desiderante e della ruminazione nel mantenimento del disturbo;
  • incrementare le sue risorse al fine di avere una vita degna di essere vissuta.

L'importanza della Mindfulness nelle relazioni

Da queste premesse si capisce quanto sia forte il legame tra relazioni interpersonali e benessere. Data la natura profondamente sociale dell’essere umano, avere delle relazioni sane e positive con gli altri è fondamentale per coltivare fiducia e costruire direzionalità nella propria vita.

La Mindfulness è un prezioso alleato per migliorare le nostre relazioni, poiché, oltre ad offrirci un base per sviluppare consapevolezza e stabilità interna, può insegnarci ad ascoltare e osservare in modo aperto sia noi stessi che gli altri quando entriamo in contatto con il mondo esterno.

Nei prossimi mesi Istituto Mente e Corpo offrirà due percorsi sul tema delle relazioni:

  • Mercoledì 11 ottobre inizierà il percorso "Interpersonal Mindfulness", tenuto dalla Dott.ssa Elena Giannoni. Il percorso è indicato a coloro che hanno già esperienza di Mindfulness o che svolgono professioni di cura in ambito educativo e psicologico. Obiettivo del percorso è incrementare la profondità della pratica meditativa individuale e approfondire come la nostra esperienza interiore cambi durante le pratiche meditative relazionali.

  • Giovedì 7 novembre inizierà il percorso "Mindfulness e Relazioni", tenuto dal Dott. Alberto Chiesa. Obiettivo del percorso è aiutare anche i praticanti con esperienza moderata o nulla di meditazione a riconoscere e regolare le proprie emozioni nei contesti relazionali e capire quanto la loro espressione sia fluida, iperattiva o inibita nel rapporto con gli altri.

Riferimenti bibliografici:

  • Carretti & la Barbera, 2005: Alessitimia, valutazione e trattamento;
  • Helen E. et al, 2016: Amore romantico, una dipendenza naturale?;
  • Lebruto et al., 2022: Dipendenza affettiva;
  • Maglia MG et al., 2023: Love Addiction;
  • Robin Norwood, 2013: Donne che amano troppo;
  • Valleur & Matysiak, 2004: Sesso, passione e videogiochi;

 

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.